martedì 18 novembre 2008

All'ombra dell'ultimo sole




Non posso esimermi dal segnalare anch'io questa sera una notizia che, circolata per tutta la giornata in blogosfera, sulla stampa e sulla BBC, non ha trovato eco nel frivolo TG1, troppo impegnato a raccontarci le paturnie menopausiche di Hillary Clinton e le bravate del nano che fa cucù settete alla Merkel (sperando non le abbia messo una mano sul sedere).
Non conta nemmeno che la notizia riguardi un cittadino italiano. Sapete com'è, nell'informazione italiana che si preoccupa, a fronte di 3000 morti per un terremoto in un paese del terzo mondo, di tranquillizzarci per prima cosa che "nessun italiano è rimasto coinvolto", se un nostro connazionale viene invece arrestato in Palestina, il fatto non sussiste.

"Quindici pescatori palestinesi e tre attivisti sono stati arrestati al largo di Gaza dalla Marina israeliana. Stavano pescando a sette miglia dalla costa di Deir Al Balah, all'interno dei limiti dettati dagli accordi di Oslo del 1994. [ Limite che invece, evidentemente, Israele non riconosce.]

I pescatori e gli osservatori sui diritti umani sono stati trasferiti da tre diverse imbarcazioni sulle navi da guerra israeliane. Secondo testimoni di parte palestinese, le tre imbarcazioni sono state viste dirigersi a nord, scortate dagli israeliani.

I tre attivisti sono Andrew Muncie, scozzese, l'americana Darlene Wallach e l'italiano Victor Arrigoni. Le rispettive ambasciate a Tel Aviv sono state contattate e sono a conoscenza della situazione. "
(Mia traduzione dall'originale inglese. Il testo integrale sul blog di Audrey.)
Victor Arrigoni è noto in rete come Guerrilla Radio e soprattutto per le sue testimonianze da Gaza. E' uno che le sue battaglie le conduce sul campo mentre noi stiamo qui al calduccio a discutere di massimi sistemi. Va difeso e occorre che sia fatto tutto il possibile per arrivare alla sua liberazione e a quella dei suoi compagni attivisti e pescatori. Se potete, rilanciate questo appello per la sua immediata liberazione.

Per i tre arrestati stranieri vi sarà con molta probabillità un decreto di espulsione dallo stato di Israele. Lo stesso destino che fu riservato a Norman Finkelstein qualche mese fa. Se qualcuno va a ficcare il naso nella questione privata tra israeliani e palestinesi e osa schierarsi con i pacifisti, ottiene il grande onore di non poter più mettere piede in Israele. Anche se è ebreo come Norman.
Tanto, nel silenzio concordato dei media sulla Palestina, a parte qualche reportage sui catfight tra cristiani che si rotolano nel fango davanti al Santo Sepolcro, giusto per movimentare le giornate, far finta di fare informazione e giustificare lo stipendio dell'inviato, la lezione è che, a noi europei ed americani, di ciò che accade in quel lembo di terra non deve interessare. Non è cosa nostra. Israele nun vo' penzieri.
Nel video si vede come i pescherecci palestinesi al largo di Gaza vengano attaccati a colpi d'arma da fuoco e colpiti da forti getti d'acqua per impedir loro di svolgere la loro attività di pesca, adducendo il fatto che violerebbero il limite di sei miglia prestabilito. Gli attivisti internazionali accompagnano i pescatori per proteggerli ed è proprio durante una di queste azioni che Vittorio, Darlene e Andrew sono stati catturati.

AGGIORNAMENTO del 19/11

Leggo e riprendo da Secondo Protocollo il seguente comunicato:
Secondo Protocollo si è immediatamente attivata per sapere quali siano le attuali condizioni di Vittorio e attraverso il Ministero degli Esteri abbiamo saputo che la notizia che Vittorio sia al momento all'aeroporto Ben Gurion in attesa di essere espulso è del tutto priva di fondamento. Vittorio è attualmente in stato di arresto secondo quanto riferito al MAE dal Consolato generale di Gerusalemme che si è subito attivato.

Il problema, che non va sottovalutato, è che Vittorio aveva già un decreto di espulsione da Israele dal 2005 e potrebbe essere considerato recidivo, il che aggraverebbe notevolmente la sua posizione. C'è da considerare però che, secondo il Diritto internazionale, l'arresto di Vittorio è avvenuto in acque internazionale (a 7 miglia dalla costa di Gaza) per cui è da ritenersi (sempre per il Diritto Internazionale) del tutto illegittimo.

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9 commenti:

  1. Anonimo22:02

    anch'io mi aspettavo che, almeno in nome dell'italianità, riportassero la notizia.

    Ma, evidentemente tra Olindo e Trieste... non era contemplato un servizio estero.

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  2. @ saamaya
    già, il romanzo di Stephen King su Olindo e Rosa... deamicisiani e astuti, diceva Gaber.

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  3. Anonimo10:24

    c'è il banner da espore sul blog oltre ai post che ognuno di noi deve continuare a scrivere (lo farò quando torno dal lavoro)...ho già scritto alla redazione di kilombo per fare esporre il banner in kilombo...echecazzo...nemmeno ora siamo una comunità?

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  4. Non fa audience chi naviga controcorrente.

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  5. Anonimo17:07

    Il FASCISMO lo abbiamo inventato NOI ma il Democratico Stato di ISRAELE lo fa funzionare meglio del Democratico Governo Italiano Delle Libertà,almeno per ora.

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  6. E chi 'sponsorizza' Israele con armi e veti all'ONU?
    Non credo che con Obama si cambierà rotta...
    Saluti
    Luciano Bubbola

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  7. Anonimo19:36

    Da lettrice del blog guerrilla radio sono molto sconvolto dalla notizia, che non sapevo... C'e' da considerare che Vittorio poco tempo fa era stato ferito dal fuoco israeliano durante la stessa missione di scorta dei pescherecci. In pratica dimostro' qual'e la sorte dei pescatori di Gaza che contravvenendo all'assedio e spinti dalla necessita' vanno a pescare, nelle loro acque!
    Adesso che sia stato arrestato non mi sorprende ma mi addolora molto perche' gliela stanno facendo pagare.
    Bisogna diffondere l'appello.

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  8. Anonimo21:14

    Mah, il continuo lancio di razzi Kassam aumenta la tentazione, per i comandi israeliani, di permettere o anche favorire queste piccole rappresaglie; alla fine non so quanto sia intelligente continuare su questa strada.

    In ogni caso, non c'è nessun tribunale internazionale per dirimere queste questioni di sconfinamenti marittimi ?

    Come sempre le notizie sono un po' vaghe, perchè gli israeliani limitano a 6 miglia i pescatori palestinesi ?

    Forse perchè non avendo uno stato non possono accedere alle acque internazionali ?

    Bisognerebbe approfondire la questione.

    Sugli accordi di Oslo ricordiamo:

    Dopo la firma degli accordi l'espansione degli insediamenti israeliani accelerò di cinque volte rispetto alla normale crescita, ingenerando frustrazione tra i palestinesi e una generale sfiducia sugli accordi e sulle intenzioni israeliane. La fiducia israeliana negli accordi venne minata dal fatto che, dopo la firma, gli attacchi terroristici contro Israele non cessarono, e anzi si intensificarono: il che può essere spiegato come un tentativo delle organizzazioni terroristiche di compromettere il processo di pace. Altri credevano che l'Autorità Palestinese non avesse interesse a far cessare questi attacchi e che invece li avallasse.

    Sempre da wikipedia, dichiarazione di un combattente di Al Fatah.

    Gli Accordi di Oslo non sono stati ciò che il popolo palestinese sognava. Il sogno del popolo palestinese è il ritorno, l'autodeterminazione, la fondazione di uno Stato palestinese indipendente, e la liberazione della sua terra (con l'eliminazione di Israele). Comunque, non ci sarebbe stata resistenza in Palestina se non fosse stato per Oslo. Fu Oslo che incoraggiò fortemente alla resistenza palestinese. Tutti i Territori Occupati - e io fui uno degli attivisti della prima e della seconda intifada, e venni arrestato dagli israeliani diverse volte... - Se non fosse stato per Oslo, non ci sarebbe stata resistenza. Per tutti i territori occupati, non potevamo spostare una singola pistola da un posto all'altro. Se non fosse stato per Oslo, le armi che ottenemmo tramite Oslo, e se non fosse stato per le zone "A" dell'Autorità palestinese, se non fosse stato per l'addestramento, i campi, la protezione fornita da Oslo, e se non fosse stato per il rilascio di migliaia di prigionieri palestinesi grazie ad Oslo - questa resistenza palestinese non avrebbe potuto portare avanti questa grande intifada palestinese, con cui abbiamo fronteggiato l'occupazione israeliana.

    Detto questo, è inutile rimestare quando fare accordi non serve, dare fiducia non serve, perchè ognuno pensa di poter agire secondo quello che gli passa per la mente.

    E, ribadisco, questo vale per tutte e due le parti in causa; se dovessi assegnare delle responsabilità in più, dovrei darle ai comandi palestinesi, perchè spesso non hanno capito che non era il caso di approfittare di momenti favorevoli per non rispettare certi accordi, dato che è proprio chi è in posizione più debole che ha maggiore convenienza a rispettare gli impegni presi.

    E' una posizione che può non piacere però bisogna rendersi conto che applicando alla lettera la legge del taglione il concetto stesso di palestina potrebbe essere spazzato via in pochi mesi, non so se di questo ci si rende conto.

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  9. Anonimo17:45

    Ciao Lame,in blog ho dedicato una canzone a Vittorio e gli altri,in attesa della speriamo imminente liberazione.

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